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L’Intervista. Isola del Piano, il sindaco Giuseppe Paolini: «Contro la mafia, la scelta di campo è arrivata dai giovani e dagli anziani».

WP_20150722_17_46_00_ProAll’inizio non ci credeva nessuno. Perfino tra le fila dell’amministrazione locale di Isola del Piano c’era chi vedeva nella casa padronale e nei 6 ettari di terreni circostanti, su cui oggi sorge la “Fattoria della Legalità”, solo una montagna di guai di cui sbarazzarsi in fretta. Il comune limitrofo di Montefelcino, su cui ricadevano gran parte dei terreni e il ristorante della vecchia proprietà del boss Ruggero Cantone (responsabile di traffici e reati tra Lecco ed Erba che aveva eletto queste zone a suo “buen retiro”), lo aveva fatto: con il rifiuto di assumerne la gestione, aveva dato il via libera alla messa all’asta dei beni. E qui entra in scena l’attuale sindaco di Isola Giuseppe Paolini, allora vice in una giunta di Centrosinistra.

Ingaggia una caparbia battaglia all’interno dell’amministrazione comunale, e nel 2006 il Comune si fa assegnare il bene. «Molti non erano d’accordo – ricorda Paolini -, obiettavano che ci volevano tanti soldi, che ci potessero essere delle vendette. Riuscii a portare consiglieri e assessori dalla mia parte, dicendo: che senso ha per una amministrazione pubblica, non avere il coraggio di affrontare certe problemi, di non di prendere il testimone di quanti erano morti nella lotta alla mafia».

Dovrebbe essere la svolta, e invece per quattro anni il bene viene abbandonato alla sua sorte. I parenti di Ruggero Cantone continuano ad entrare indisturbati nella loro ex proprietà, mentre un assessore pensa bene di accaparrarsi una parte dei terreni, senza versare corrispettivi al Comune. E’ in questi anni, che più di sessanta vecchi ulivi vengono venduti, dopo una transazione che rimarrà un mistero. Nel 2010, intanto Paolini, che nel frattempo si era dimesso, ritorna in comune questa volta da sindaco. Read more

Lavoro nelle scuole e materiali di riuso: così i nonni e i ragazzi di Isola del Piano fanno rinascere la Fattoria della Legalità.

WP_20150723_10_28_00_Pro«Sai cos’è, alcuni tra noi vengono perché ci sono loro, i ragazzi. Magari non te lo dicono, ma lo capisci dall’entusiasmo che ci mettono. Non li vedi mai così arzilli quando facciamo le nostre iniziative». Ci scherza su, Filiberto Gargamelli, capo lega dello Spi di Isola di Piano e di altri sette comuni del comprensorio. Intanto ha piazzato la sua roulotte nel parcheggio, e non si muove da qui, cadesse il mondo. Coordina i lavori, segue i giovani con discrezione, a volte anche nei loro problemi personali, e poi alla sera – dopo una giornata di lavoro e formazione – ci discute alla pari, senza troppi formalismi.
Ed eccoli i ragazzi della Fattoria della Legalità di Isola di Piano, una trentina in tutto, età compresa tra i 15 e i 24, compresi i sei volontari che danno una mano a gestire le attività del campo promosso da Libera e Arci, assieme allo Spi e ad altre sei associazioni. In questi giorni lavorano – sotto il sole – alla realizzazione di un barbecue con materiali di riuso e tecniche tanto ecologiche quanto antiche. La Fattoria è un cantiere a cielo aperto. Sotto la direzione dell’architetto Andrea Cecconi, c’è chi impasta l’argilla ricavata dalle colline circostanti, con acqua, sabbia e paglia, chi lavora con la betoniera, chi piazza i bancali. Usati come casseri vengono poi riempiti di questa speciale calce fatta di terra e scarti agricoli, per sostenere il barbecue. Una volta completati, i bancali vengono coperti da una speciale sostanza per renderli ignifughi, e sopra di essi si edificano i muri alla maniera contadina, con un misto di acqua, terra e sterco di cavallo come amalgama. Si lavora spalla a spalla. Filiberto, Luigi, Aldo, Luciano dello Spi insegnano ad usare gli attrezzi del mestiere, i ragazzi imparano. Read more

«La mafia? La batti con il lavoro». Storie di vecchia e nuova resistenza tra Pietralunga e Isola del Piano

WP_20150722_16_24_07_Pro«Quando mi hanno riferito che da noi c’era la ‘Ndrangheta, per poco non cadevo dalla sedia. Ma come, ho pensato, proprio qui, in mezzo a queste montagne sperdute?». Mirko Ceci, giovane sindaco di Pietralunga, racconta alla platea lo stupore che provò quando seppe dai magistrati che stavano per confiscare un’intera vallata con tre casolari,a Col de la Pila, ai margini del comune che amministra e lo smarrimento dei molti: in paese, poco più di duemila abitanti nell’Alta Val Tiberina, pochi immaginavano che i clan potessero arrivare fin qui.
Dipana il racconto davanti ai volontari che per il terzo anno di fila, animano il campo della legalità su quegli stessi terreni che una volta appartenevano ai De Stefano, una famiglia legata a doppio filo alla mafia calabrese, luogo di transito di latitanti in fuga. Ragazzi che arrivano dal Veneto, dalla Toscana, dal Lazio, addirittura dalla Sicilia, per riconquistare metro a metro spazi di legalità, con azioni concrete, come costruire un capanno per gli attrezzi, coltivare patate, ripristinare la scoscesa strada che porta alla vallata. A cui per una sera, si uniscono i ragazzi del Campo della Legalità di Isola di Piano, a 60 chilometri da qui, oltre le colline. Per una sera insieme, seguendo il filo rosso che unisce la mitica guerra partigiana all’invasore, che vide Pietralunga conquistarsi una medaglia al valor militare, alla resistenza di oggi, quella alle mafie, che qui trovano nuove terre di approdo. Nell’unica piazza del paese, di impronta medievale, un parterre ricco mette a confronto le esperienze sul campo nel contrasto alle mafie. Oltre a Ceci, è arrivato qui il sindaco di Isola, Giuseppe Paolini, i segretari dello Spi di Umbria, Marche e Calabria, la segretaria nazionale dei pensionati della Cgil Lucia Rossi. Read more

Video – Biblioteca della Legalità nella Giornata della Giustizia

Incubatore di idee alla Fattoria della Legalità

Parte un nuovo progetto della Fattoria della Legalità, promosso dall’Ambito Sociale n. 7 con il cofinanziamento della Regione Marche e del Dipartimento della Gioventù e del servizio Civile, della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il progetto si chiama “Legami di creatività, gusto e territorio” e prevede tre laboratorio, di cui uno, appunto, gestito dalla Fattoria della Legalità (per conoscere l’intero progetto: www.partecipattivi.it).

Il nostro laboratorio ha l’obiettivo di trasmettere ad un gruppo di giovani le competenze e le informazioni necessarie a gestire un luogo pubblico per realizzare progetti e per organizzare eventi. Ma non sarà un corso teorico, bensì un vero e proprio apprendimento sul campo. Infatti il gruppo avrà a disposizione docenti e consulenti su varie materie, e un fondo di 2000 € per organizzare un primo evento.

Sarà l’occasione per imparare divertendosi e per mettere in gioco le proprie idee.

Per maggiori informazioni e per iscriversi al laboratorio bisogna scrivere a info@partecipattivi.it.

La scadenza è il 31 maggio, ma siccome i posti sono limitati, occorre farlo il prima possibile.

La Fattoria della legalità su Radio WakeUp!

“Wake Up!” è un progetto radio fatto dai giovani per i giovani. Ha dedicato una puntata ai temi della giustizia, parlando anche della Fattoria della Legalità.

Qui puoi ascoltare la puntata.

 

 

 

Biblioteca della Legalità – Video di Fano TV

Il 19 febbraio 2015, il TG di FanoTV Occhio alla Notizia ha dedicato un servizio al primo viaggio della Biblioteca della Legalità.

 

Progetto Legalità – Diritto di cittadinanza

10003506_10204583245079408_5110192677446561878_nIl progetto si svolge presso l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore Luigi Donati di   Fossombrone a cua della Prof.ssa Sonia Paradisi e dello SPI CGIL Pesaro Urbino (Catia Rossetti – Filiberto Gargamelli) per conto della Fattoria della Legalità

Obiettivo del progetto è sensibilizzare i ragazzi alla cultura della legalità, promuovere la conoscenza del fenomeno presente anche nel nostro territorio, e dei beni confiscati e del loro utilizzo.

10609598_10204583245119409_4389464002353140511_nSi svolgerà nel corso della 2015, prevedendo un incontro con due classi. Read more

I lavori della scuola di Sant’Angelo in Lizzola

Alcuni disegni scaturiti dal cuore degli alunni delle classi I A e I B della scuola secondaria di I grado “G. Paolo II” di S’antangelo in Lizzola dopo la visita alla Fattoria

Il cibo della legalità – La nona edizione di “Corto e mangiato”

Corto e mangiatoL’invito esteso alle Università, alle scuole di cinema, a tutte le scuole di ogni ordine e grado in Italia ed all’estero, ai film-maker, alle associazioni culturali, sensibili all’argomento, è quello di produrre un video-spot da 30 secondi a pochi minuti, o un cortometraggio, lunghezza massima 20′ sulla legalità del cibo, nella sua interpretazione e applicazione più ampia.

Non possiamo immaginare che esista un cibo “buono” se non è eticamente anche “giusto”, rispettoso dell’ambiente e delle regole democratiche, quindi: legale.

E’ doveroso che i giovani siano seriamente informati anche quando si apprestano a consumare cibo a caro prezzo, perchè come recita Pietro Grasso: E’ come se ogni italiano avesse aggiunto un posto a tavola per la criminalità organizzata: c’è un criminale che oggi sta seduto attorno a noi e che gode del fatto che (….) paghiamo una parte di denaro in più rispetto a quanto dovremmo, a fronte di una qualità “inferiore”. Read more